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Donne in tuta

Un mondo tutto al femminile

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La DAD è sicuramente una realtà difficile da comprendere e come ogni situazione presenta vantaggi e svantaggi.


Partendo dai vantaggi: in primo luogo, non si perde tempo negli spostamenti, molti alunni si sentono più tranquilli nell’affrontare le verifiche orali, poiché ci si trova in un ambiente famigliare, e un altro vantaggio potrebbe essere quello di aver sviluppato maggiore capacità nell’utilizzare gli apparecchi elettronici; non è come stare in classe ma potrebbe essere considerato un modo per continuare la propria attività scolastica, nonostante l’emergenza covid.


Riguardo gli svantaggi, la DAD ha influito psicologicamente sulla salute di bambini e adolescenti, che percepiscono la mancanza dei rapporti umani. Gli studenti hanno difficoltà nel mantenere la concentrazione e il loro interesse per lo studio è calato. Ovviamente questa modalità d’insegnamento è stata una novità che si è catapultata su di noi molto velocemente ed è stata una sorta di messa in gioco, una sfida, che ci ha permesso di costruire una relazione tra professori e alunni, non paragonabile però al nostro fare scuola in presenza.


Nessuno avrebbe mai immaginato di incominciare la didattica a distanza, fin quando non ci è stata proposta come unica soluzione per svolgere le lezioni. All’inizio la immaginavamo come uno scambio di videochiamate tra alunni e professori e un susseguirsi di varie interrogazioni orali ma a causa di tutta questa situazione temevamo di non riuscire a mantenere un’attenzione costante.


Caltanissetta, sciopero silenzioso degli studenti:

La DAD e l'alunna bendata:

https://www.repubblica.it/salute/2021/04/13/news/la_dad_e_l_alunna_bendata_ma_gli_insegnanti_conoscono_le_difficolta_dei_ragazzi_-296268976/






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Il femminismo si concentra sul ruolo sociale e sul corredo biologico. Le donne hanno delle esigenze vitali diverse rispetto agli uomini, perché si hanno le mestruazioni e si possono avere dei figli.


Ci sono varie ondate di femminismo.

La prima chiamata femminismo suffragette; ci troviamo alla fine del ‘800 inizio ‘900, che lottò, con comizi e manifestazioni pubbliche, per ottenere il diritto di voto, o suffragio, per le donne.

La seconda ondata risale agli anni ’60/’90 e si concentra nell’avere un’identità di genere (identità di ruolo culturale che non corrisponde per forza al corredo biologico) che si differenzia dal sesso (corredo genetico e organi genitali con cui si nasce).


DIFFERENZA TRA SESSISMO E FEMMINISMO

Il sessismo è la Tendenza a valutare la capacità o l'attività delle persone in base al sesso ovvero ad attuare una discriminazione sessuale.

Il femminismo è il movimento diretto a conquistare per la donna la parità dei diritti nei rapporti civili, economici, giuridici, politici e sociali rispetto all'uomo.

Il femminismo non è un pensiero di superiorità rispetto agli uomini né una su un’idea basata sul sesso.

Molte ragazze affermano che non si è femminista perché pensano di essere legate a qualcosa, ad esempio, non puoi depilarti le gambe. Il femminismo non è un qualcosa che punisce ma si fonda sulla libertà.


Eventi sessisti si sono verificati nel periodo della pandemia:

Vendita di assorbenti vietata dopo le ore 18.00:

La ragazza difesa da Michele Dal Forno:


Catcalling. Odioso fin dal nome. Significa letteralmente molestia da strada.


Giorni fa, un noto conduttore radiofonico voleva convincere gli ascoltatori: gridare a una donna sconosciuta che ha un bel seno - lui usava un altro termine, plurale - è un complimento, non una molestia. Tesi sbagliata e pericolosa. Vuol dire scusare un comportamento grave, e assolvere chi lo tiene. Le molestie da strada non sono nuove.


Esempi di questo genere li abbiamo all’interno della cinematografia. Nei primi minuti della bambolona (1968) vediamo un lungo pedinamento: un uomo di mezza età vede una diciassettenne formosa in un bar e la segue fin sulla porta dell’appartamento, all’interno del palazzo. I genitori dei lei se ne accorgono, e sono pure contenti. La mancanza di riprovazione sociale è evidente. Certi uomini c’erano allora e ci sono oggi. La differenza è che le donne italiane, giustamente, non ne possono più.


40 MOLESTIE IN 10 ORE:

è per questo che le donne hanno paura di passeggiare da sole:


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Aggiornamento: 28 apr 2021

Da dove tutto ha inizio?

È interessante sapere che già 40 000 anni fa si assistette alla prima forma di razzismo, in seguito all’incontro tra l’Homo sapiens, africano, e l’Homo neanderthalensis, dell’Occidente: seppur il primo fosse meno robusto e forte rispetto al secondo, ritenutosi superiore, aveva sviluppato il pensiero e il linguaggio, due capacità che gli permisero di sopravvivere, dimostrando quanto fosse più importante l’evoluzione culturale rispetto a quella biologica. Queste dinamiche si sono poi ripetute nel corso della storia, come ad esempio, sempre gli stessi europei alla vista delle popolazioni indigene non esitarono a discriminarle e a trattarle come una razza inferiore, e continuano tutt’oggi a verificarsi, nel 2021.




Perché avviene ancora oggi?

Essendo delle studentesse di scienze umane, abbiamo potuto comprendere che anche nella società attuale si parla di razzismo, questo è dovuto principalmente a dei meccanismi psicologici e sociali che portano l’uomo ad essere ostile nei confronti di ciò che è nuovo e diverso; pertanto, l’essere umano tende a raggruppare le persone a seconda delle caratteristiche fisiche, apparentemente simili. Tra gli eventi di razzismo più recenti, possiamo fare riferimento a quello che in America ha poi portato alla morte vera e propria di George Floyd il 25 maggio 2020, oppure nel nostro stesso Paese l’episodio in cui la nota Valeria Fabrizi, che ha recitato anche nella celebre serie di Rai 1, “Che Dio ci aiuti”, e che durante un’intervista al programma “A ruota libera”, nel vedere una sua foto remota, ha affermato di non piacersi perché “sembrava una ragazza di colore”. https://www.instagram.com/p/CNFmzaFIabq/?igshid=178aav5z1tx6o

Seppur proprio quest’ultimo evento sia accaduto in un programma televisivo, è importante ricordare che sia la televisione sia i social media siano importanti mezzi comunicativi con cui sensibilizzare la gente alla discriminazione.


Ma è giusto parlare di razza?

In realtà, il termine “razza” non ha alcuna valenza scientifica, in quanto tutta la specie umana discende dagli antichi abitanti dell’Africa: questo ci rende tutti uguali e al contempo diversi per le varie combinazioni di geni, ciò significa che nel patrimonio genetico di due individui non imparentati e apparentemente diversi, potranno esserci geni comuni.



Prof razzista attacca studentessa musulmana. La reazioni dei compagni [ESPERIMENTO SOCIALE] :

Atlanta, afroamericano resiste all'arresto: gli agenti sparano al ragazzo e lo uccidono:

Chi sono le vittime?


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